Roma, 13 maggio – Si è tenuta oggi presso la Scuola Superiore di Polizia di Roma la tavola rotonda, promossa dalla Polizia di Stato e da LoJack Italia, “Rivoluzione furti auto. Così cambiano le tecniche dei ladri. Analisi del fenomeno”, cui hanno partecipato il Direttore Centrale delle Specialità Roberto Sgalla, il Presidente della Società LoJack Italia Massimo Ghenzer, per la Fondazione ANIA Cinzia Roella e il Direttore della Divisione di Polizia Giudiziaria del Servizio Polizia Stradale Dott.ssa Giuseppina Minucci ed il Direttore Generale dell’Unione Rappresentanti Autoveicoli Esteri Romano Valente.
L’incontro è stato occasione per un confronto relativo agli aspetti più significativi del fenomeno dei furti auto che, seppure in diminuzione, continua ad interessare ogni anno centinaia di migliaia di veicoli: nel 2015 sono state 114.121 le autovetture rubate, a fronte delle 120.495 oggetto di furto nel 2014.
La tipologia ed il numero dei veicoli asportati è eterogenea, con differenze significative da regione a regione e riconduce ad un panorama in perenne trasformazione per la costante e rapida evoluzione delle tecniche adottate dai ladri nella sottrazione dei veicoli, continuando ad impegnare le forze dell’ordine sul fronte del contrasto.
L’ innalzamento della tecnologia presente nei veicoli, se da una parte rende più confortevole e sicura la guida da parte dei conducenti, dall’altro ha determinato un crescente adeguamento nelle tecniche utilizzate dai ladri: si registrano sempre più spesso furti hi-tech, portati a termine con dispositivi ad alta tecnologia.
“Il fenomeno dei furti di auto”, evidenzia Massimo Ghenzer – Presidente di LoJack Italia, “ha subito negli ultimi anni una decisa evoluzione con il forte coinvolgimento delle organizzazioni criminali nel business internazionale e il crescente utilizzo di dispositivi tecnologici in grado di sottrarre in pochi secondi veicoli di ultima generazione senza danneggiarli. Per stare al passo con l’evoluzione del fenomeno e contrastarlo efficacemente, LoJack da dieci anni opera al fianco di Forze dell’Ordine e delle vittime, e il suo ruolo di intelligence tecnologica e sul campo è oggi ancora più strategico”.
I moderni sistemi di antifurto hanno indubbiamente contribuito a rendere più difficile, ma non impossibile, il lavoro dei ladri, le cui tecniche diventano sempre più sofisticate: accanto al singolo ladro, che utilizza il veicolo rubato per commettere altri reati, sempre più strutturate appaiono le organizzazioni criminali che impostano la propria attività in maniera più complessa, con il fine anche di esportare dall’Italia i veicoli oggetto di furto, attività questa particolarmente redditizia.
E’ stata analizzata la continua mutazione del fenomeno e nel corso dell’incontro gli addetti ai lavori hanno potuto confrontare le varie esperienze acquisite sul campo e le strategie di contrasto nei confronti di reati che incidono in modo particolarmente negativo sulla percezione di sicurezza da parte dei cittadini, e che alimenta su diversi fronti il mercato illegale.