LoJack: da 25 anni l’alta tecnologia al servizio delle Forze dell’Ordine per il recupero delle auto rubate.

L’azienda americana, dal 2006 in Italia, celebra i 5 lustri di attività durante i quali ha recuperato 300mila veicoli per un valore complessivo di oltre 5 miliardi di dollari grazie alla sua innovativa tecnologia in radio frequenza e all’esclusiva partnership con le Forze dell’Ordine.

Milano, Settembre 2011 – 300mila veicoli recuperati per un valore superiore a 5 miliardi di dollari grazie a oltre 8 milioni di dispositivi istallati in più di 30 Paesi tra Nord America, Europa, Africa, America Latina ed Asia.

Sono questi i numeri che certificano l’esperienza e la leadership di settore acquisita sul campo nei primi 25 anni di attività da LoJack, azienda leader nel rilevamento e recupero dei beni rubati. L’azienda americana, presente da cinque anni anche nel nostro Paese, celebra i primi cinque lustri di attività e lo fa lanciando alcune iniziative promozionali nei confronti degli attuali e dei nuovi clienti, dealer e media che in Italia partiranno da settembre e proseguiranno sino a marzo 2012. In occasione del primo “quarto di secolo” di attività, lo scorso 15 agosto alcuni dipendenti dell’azienda hanno partecipato alla cerimonia di premiazione per i 25 anni di successi nel recupero dei veicoli rubati, organizzata in occasione dell’International Association of Auto Theft Investigators (IAATI USA), tenutosi ad Atlantic City che rappresenta il più importante appuntamento annuale in programma sia negli Stati Uniti che in Europa.

Anche sul mercato italiano sono due le armi vincenti dell’offerta di servizi targati LoJack: la tecnologia utilizzata per contrastare i furti e la partnership esclusiva con le Forze dell’Ordine.

La tecnologia in radio frequenza LoJack costituisce infatti la migliore risposta al problema, sempre più grave e globale, del furto di veicoli. I sistemi LoJack sono basati su una collaudata tecnologia wireless ad alta frequenza estremamente efficace, impossibile da schermare anche quando il veicolo si trova in un container di acciaio, in un garage o in un parcheggio sotterraneo. Oltre a essere efficace, il sistema LoJack è molto difficile da individuare in quanto privo di segnali esterni visibili, quali led luminosi o antenne.

Gli esclusivi rapporti di collaborazione con le Forze dell’Ordine, sui cui mezzi (autopattuglie, elicotteri, aerei) sono installate speciali unità “Vehicle Tracking Computer” per rintracciare e recuperare i veicoli rubati seguendo il segnale emesso dal dispositivo LoJack, costituiscono un unicum per questo particolare mercato e un ulteriore elemento di affidabilità per quanti scelgono di tutelare efficacemente la propria auto.
In Italia LoJack sta vivendo una fase di forte crescita e oggi può contare su oltre 15.000 clienti e beni recuperati per un valore di oltre 7 milioni di euro.

“Il furto dell’auto”, dichiara Maurizio Iperti, Amministratore Delegato di LoJack Italia, “è un fenomeno che ormai da anni vede il nostro Paese in cima alle classifiche europee. Oggi, supportando le Forze dell’Ordine con la nostra avanzata tecnologia, abbiamo raggiunto importanti risultati nel contrasto della criminalità, garantendo il recupero del 90% dei veicoli rubati equipaggiati con i nostri dispositivi nelle 48 ore successive al crimine”.
“Per essere ancora più efficaci nel contrasto del fenomeno dei furti”, ha concluso Iperti, “nelle prossime settimane lanceremo una nuova evoluzione tecnologica dei nostri dispositivi in grado di contrastare ancora più efficacemente i più sofisticati sistemi di ‘Jamming’ che normalmente inibiscono il funzionamento della tecnologia satellitare, ma non di quella in radio-frequenza”.

La storia di LoJack

La storia di LoJack inizia nel 1976 nel Massachusetts: in quell’anno molti ufficiali della Polizia persero la vita durante normali controlli del traffico stradale. All’epoca i furti d’auto dilagavano, tanto che il Massachusetts era etichettato come “la capitale mondiale dei furti d’auto”. Con l’obiettivo di aiutare a salvare le vite dei poliziotti e ridurre il numero dei furti, William Regan, Commissario di Polizia della città di Medfield iniziò a progettare un dispositivo ad alta tecnologia che aiutasse le Forze dell’Ordine ad individuare e recuperare i veicoli rubati, favorendone la restituzione ai legittimi proprietari.

Reagan scelse il nome “LoJack”, perché era accattivante, facile da ricordare ed è l’antitesi di “hi-jack” (dirottamento). Dieci anni più tardi questa idea è stata trasformata in un prodotto commerciabile; nel giugno del 1986, LoJack ha ricevuto l’autorizzazione dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza per rendere operativo il sistema nello stato del Massachusetts, e il mese successivo è iniziata la commercializzazione dei prodotti, dopo aver donato 250 “Police Tracking Computers” ai dipartimenti delle Forze dell’Ordine di tutto lo stato.

La compagnia ha poi promosso un piano di espansione su altri mercati statunitensi, dapprima Florida e New Jersey, cui si sono aggiunti poi molti altri stati.

Nel 1992 l’azienda ha cominciato ad espandersi sui mercati internazionali e nei successivi otto anni ha raggiunto più di una dozzina di paesi in tutto il mondo (inclusi Regno Unito, Sud Africa, Argentina, Messico e Hong Kong). Oggi LoJack opera in 26 stati USA e nel Distretto di Columbia, oltre ad essere presente in più di 30 Paesi nel mondo nei continenti del Nord America, sud America, Europa, Africa e Asia.