Sono piattaforme resistenti, agili, pensate per intervenire sui ponti con prestazioni ai massimi livelli e sicurezza assoluta: sono le piattaforme by bride, che sempre più trovano impiego in occasione di interventi di alto livello.
Tra i più noti e recenti, Il ponte del noto architetto Calatrava a Reggio Emilia ha visto l’impiego di una piattaforma by bridge per effettuare diversi lavori sull’impalcato della costruzione. La necessità era quella di superare non solo un marciapiede largo, ma anche una barriera in cemento armato e un parapetto di notevoli dimensioni, per una larghezza complessiva di oltre 4 metri. L’arco superiore al centro della costruzione è davvero imponente: l’opera si estende sopra l’autostrada A1 e il tratto ad alta velocità della RFI.
Un altro esempio è il ponte che si sviluppa sul fiume Tronto ad Ascoli Piceno: in questo caso per l’ispezione del ponte è stata utilizzata una piattaforma by bridge a cestello. Il braccio articolato con il cestello d’ispezione, infatti, ha consentito di raggiungere ogni parte della costruzione del ponte ad arco fino ad una profondità di 20metri. La stessa tecnologia è stata impiegata per effettuare alcuni interventi ai piedi dell’Etna; si trattava in questo caso dell’’installazione di tubi per gli scarichi per cinque ponti dell’autostrada A18. L’impiego di tre attrezzature ha consentito un lavoro effettivo e costi ridotti senza dover impedire il traffico. Le piattaforme by bridge hanno dimostrato grande flessibilità , montaggio breve grazie alle autogru, un lavoro contemporaneo sotto il cantilever e la traslazione dell’unità con 1,40 m.
Queste stesse caratteristiche permettono ispezioni sotto ponte in condizioni molto difficili. In pieno inverno ad elevate altitudini con temperature sotto lo  zero le piattaforme by bridge, grazie anche alle attrezzature maneggevoli, rispondono con la stessa ineccepibile efficienza.