Un’analisi ANIASA (l’industria dell’autonoleggio) rivela i significativi benefici della misura nei primi 9 mesi del 2016 per aziende, Erario (+81 mln di €) e mercato dell’auto (+90mila vetture aziendali).Proposte per accelerare la svolta green.
Roma, “Confermare il super-ammortamento per i veicoli a motore al 140% per tutto il 2017 al fine di non discriminare questa sola categoria di beni strumentali, scongiurare ricadute negative sull’andamento del mercato e, non ultimo, produrre maggiori introiti per l’Erario.
Ammettere i veicoli a basse emissioni al beneficio dell’iper-ammortamento al 250%, per aumentare la velocità della green mobility”.
E’ questo il contenuto dell’appello rivolto da ANIASA – l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria – in una lettera aperta ai Ministri Carlo Calenda (Sviluppo economico), Graziano Delrio (Trasporti) e Gianluca Galletti (Ambiente).
La misura del super-ammortamento, introdotta dalla legge di stabilità 2016, si è rivelata un ottimo stimolo a rinnovare le flotte e a contribuire allo svecchiamento del parco circolante nazionale (ad oggi composto ancora per il 45% ancora da veicoli pre-Euro 4), con significativi benefici in termini di riduzione dell’impatto ambientale e maggiore sicurezza stradale; il provvedimento ha, inoltre, conferito nuova linfa all’intero mercato automotive, permettendo agli operatori di noleggio di gestire il beneficio con utilità economica per il consumatore (65.000 aziende e 2.700 PA, nonché per le crescenti esigenze turistiche degli oltre 5 milioni di contratti di autonoleggio), sia attraverso la maggiore offerta di servizi che con il contenimento dei canoni.
Immatricolazioni |
Genn. – Sett. 2016 |
Genn. – Sett.
2015 |
Var.%
2016/2015 |
unità |
Noleggio | 298.634 | 257.364 | +16,1 | +41.270 |
Società | 244.242 | 195.170 | +25,1 | +49.072 |
Totale auto aziendali | 542.876 | 452.534 | +19,9 | +90.342 |
Grazie a questa misura, considerando esclusivamente le 41.000 immatricolazioni di auto a noleggio effettuate in più nei primi nove mesi del 2016 rispetto al 2015, l’Erario ha beneficiato di un saldo positivo pari a circa 81 milioni di € a fronte di minori entrate (dovute al super-ammortamento) per circa 16 milioni di €. Se si proietta l’orizzonte temporale su quattro anni, periodo medio di vita di un contratto di noleggio a lungo termine, il beneficio per l’erario sarebbe stimabile in circa 200 milioni di €.
“L’eventuale conferma della direzione tracciata nel Piano Industria 4.0, con la riduzione al 120% dell’incentivo fiscale per i veicoli a motore ad uso aziendale”, evidenzia l’ANIASA, “discriminerebbe ingiustamente solo questa categoria di beni strumentali producendo molteplici ripercussioni negative per il settore dell’automotive che nell’anno in corso sta mostrando indici in crescita (+17%), ma che mantiene ancora un profondo gap rispetto al livello ante-crisi del 2007 (-25,8%) e per l’Erario stesso”.
Secondo le analisi dell’Associazione, la conseguente riduzione delle immatricolazioni provocherebbe minori entrate non solo per lo Stato, ma anche per le amministrazioni locali (tasse annuali, IPT, ecc.), negativi riflessi occupazionali sull’intera filiera automotive (officine, società di servizi, ecc.) e una minore efficacia della funzione di promozione di correttezza fiscale e anti elusione fisiologicamente esercitata dal noleggio.
Verrebbe dunque bruscamente interrotta una significativa iniezione di fiducia al comparto dell’auto aziendale, la cui clientela di imprese è già notevolmente penalizzata sul piano fiscale, rispetto ai competitor degli altri Paesi europei, sia dalla ridotta deducibilità dei costi di noleggio (20% in Italia e 100% Francia, Spagna e Germania), sia dalla minor detraibilità dell’IVA (40% in Italia, 100% in Francia, Spagna e Germania).
Insieme alla richiesta di conferma del maxi-ammortamento per i veicoli a motore al 140%, ANIASA ha proposto di ammettere i veicoli a basse emissioni (ibridi, GPL, metano, elettriche e in car sharing) al beneficio dell’iper-ammortamento al 250%, per renderne premiale l’utilizzo rispetto ai veicoli tradizionali, contribuendo in tal modo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.
Si contribuirebbe in tal modo a riconoscere il comportamento virtuoso dei grandi acquirenti di veicoli a basso impatto ambientale o che riverberano effetti positivi sulla collettività, come nel caso del vehicle sharing, forma di mobilità in forte espansione e che a fine 2015 ha registrato oltre 650.000 iscrizioni.