Sicurezza alla guida: telefonate, sms, email e social il principale pericolo

Lo studio “La sicurezza nelle Flotte Aziendali” promosso dall’Osservatorio Top Thousand fornisce indicazioni sui comportamenti più pericolosi alla guida e su come prevenirli.

 

Sicurezza alla guida: telefonate, sms, email e social il principale pericolo per le auto delle grandi flotte aziendali La prevenzione passa da formazione e tecnologia “intelligente” a bordo
Roma, 6 luglio 2016 – L’uso del cellulare per telefonate, invio di sms, email e consultazione dei social network viene considerato il comportamento più pericoloso che i driver delle grandi flotte aziendali possano tenere mentre è alla guida, così come i generici comportamenti di distrazione e disattenzione e l’eccessiva velocità.
Bluetooth, ma anche Airbag e ABS, sono i dispositivi cui i fleet manager affidano principalmente la sicurezza della propria flotta, insieme alla promozione di corsi di guida sicura in grado di sensibilizzare efficacemente il driver e prevenire i comportamenti rischiosi.

Sono questi i principali risultati della survey “La sicurezza nelle Flotte Aziendali”, promossa da Top Thousand, l’Osservatorio sulla mobilità aziendale composto da Fleet e Mobility Manager di grandi aziende nazionali e multinazionali in collaborazione con Sumo Publishing, editore della rivista Fleet Magazine.
La ricerca ha preso in considerazione una flotta campione di oltre 31.000 veicoli aziendali, appartenenti a parchi auto di grandi dimensioni. Diversi gli spunti di interesse, focalizzati su tematiche strategiche per il mondo delle flotte aziendali quali i comportamenti più pericolosi assunti dai driver mentre sono alla guida e le iniziative promosse dalle aziende per prevenire il rischio incidenti che, secondo gli ultimi dati ANIASA disponibili, nel solo noleggio a lungo termine superano i 440mila casi annui per un danno complessivo di 285 mln di euro.

L’uso del telefono mentre si guida è il principale pericolo per i driver
La fotografia che emerge dalle risposte sui comportamenti più rischiosi tenuti dai driver rivela la forte attenzione sul tema da parte dei fleet manager e la consapevolezza che gli utenti dei veicoli aziendali non sempre seguono correttamente le previsioni del Codice della Strada.

Il mondo delle flotte aziendali, in questo caso, si mostra specchio di quello automotive nel suo complesso in cui resta alto l’allarme per gli incidenti stradali, che secondo gli ultimi dati ACI dopo 15 anni hanno visto tornare a crescere le vittime sulle strade (3.430 nel 2015, quasi 10 al giorno).

L’uso del cellulare per telefonate, invio di sms, email e consultazione dei social network viene considerato dal 34% dei fleet manager come il comportamento più pericoloso che il driver possa tenere mentre è alla guida, seguito ex equo (17%) da generici atteggiamenti di distrazione e disattenzione e dall’eccessiva velocità.
Tra gli altri pericoli per la guida segnalati, i lunghi periodi in marcia senza soste con il rischio dei colpi di sonno (9%), l’eccesso di confidenza (8%) e la stanchezza (6%).
Queste indicazioni, da una parte, pongono enfasi sulla necessità per le aziende di prestare la giusta attenzione all’impatto dei carichi di lavoro e al comfort psico-fisico dei lavoratori; dall’altra pongono in evidenza un generale eccesso di confidenza da parte dei driver, che spesso sottovalutano gli effetti della stanchezza sulla concentrazione e sulle prestazioni di guida.

 

Sulla base dei riscontri forniti dai fleet manager, sembrano superate altre potenziali criticità alla guida come l’eccessiva alimentazione prima di mettersi in viaggio, la distrazione dovuta al fumo e il mancato uso delle cinture; aspetti marginali, questi, indicati solo dal 3% del campione.

 

Dispositivi per la sicurezza: il 65% sceglie Blueetooth (per evitare distrazioni) – Airbag e ABS
Bluetooth, Airbag e ABS. Sono questi i dispositivi che i gestori della mobilità aziendale giudicano come principali garanti della sicurezza della propria flotta.
Una grande azienda su tre ritiene che il bluetooth e i sistemi integrati di comunicazione costituiscano device irrinunciabili per la sicurezza del proprio parco auto. Il dato risponde al trend che vede sempre più incidenti e contravvenzioni dovuti al mancato utilizzo del vivavoce e al fenomeno crescente di sms inviati e foto scattate (selfie compresi), mentre si è alla guida; abitudini decisamente pericolose che nel 2015 hanno portato a oltre 48.500 infrazioni registrate dalle Forze dell’Ordine per il mancato utilizzo di apparecchi vivavoce.
Gli airbag aggiuntivi (laterali e posteriori, oltre a quelli obbligatori) non costituiscono un equipaggiamento del tutto scontato all’interno dell’abitacolo, se il 17% degli intervistati lo segnala come must per migliorare la sicurezza delle vetture.

 

Terzo dispositivo di sicurezza in ordine di preferenza è l’ABS (15%) ormai di serie su tutti i veicoli; il sistema antibloccaggio delle ruote è in continua evoluzione in quanto abbina il controllo della stabilità, della frenata in curva, della frenata automatica in città e fuori e l’anti-slittamento in partenza. Il dato si abbina al 9% delle indicazioni per i sistemi di “frenata intelligente/Lane Assist”. Percentuali inferiori riguardano ESP (8%), Cruise control (6%) e altri sistemi di sicurezza.

La prevenzione passa dalla formazione e dalla tecnologia a bordo. Ancora limitato l’uso di penalità per i meno virtuosi.Ma quali sono le azioni concrete messe in campo dalle aziende per contrastare i comportamenti rischiosi e la sinistrosità in generale? La sicurezza alla guida costituisce una priorità per le aziende come lo è la sicurezza sul luogo di lavoro, come testimoniano le numerose campagne condotte negli ultimi decenni.Oggi per aumentarla i gestori delle flotte dispongono, grazie ai sistemi telematici di monitoraggio della performance, di molteplici dati e informazioni utili sulla flotta e sui driver che consentono di intervenire concretamente sugli aspetti collegati alla sicurezza. Il 33% delle grandi flotte ritiene fondamentale investire sulla formazione e sui corsi di guida, mentre il 15% punta sull’inserimento del bluetooth a bordo e un altro 15% dichiara di non intraprendere azioni particolari di prevenzione in quanto i modelli inseriti in flotta sono di ultima generazione e forniscono già garanzie sufficienti.

Risultano ancora poco diffuse le azioni volte a penalizzare i driver meno virtuosi (penalità e provvedimenti disciplinari: 7%), mentre le aziende più strutturate coinvolgono nel percorso di responsabilizzazione il management con l’obiettivo che questo, a sua volta, sensibilizzi le proprie risorse sul tema sicurezza; altre realtà affrontano il tema monitorando le multe (7%) o il consumo dei carburanti (4%), scegliendo modelli di auto all’avanguardia (3%) o riadattando le franchigie assicurative (4%).

“Grazie ai corsi di guida sicura, maggiore consapevolezza dei driver e riduzione dei sinistri”
I corsi di guida sono dunque riconosciuti come elemento fondamentale per le strategie delle aziende orientate sulla sicurezza della flotta. Solo il 3% non crede producano effetti concreti.Diversi, invece, i vantaggi tangibili evidenziati dalla quasi totalità dei fleet manager.
In primis, la maggiore consapevolezza instillata nel driver dei pericoli e del modo in cui affrontarli ed evitarli (indicata dal 38% del campione), seguita dalla riduzione del numero di sinistri e dei comportamenti rischiosi (21%) e dalla maggiore conoscenza dell’auto e dalla sensibilizzazione sulla sicurezza (entrambe al 13%).
L’aspetto più apprezzato dei corsi riguarda la possibilità di mettere alla prova le proprie reali capacità di guida, smontando a volte le presunte abilità personali che possono condurre all’eccesso di confidenza o a veri e propri errori di reazione.

“La sicurezza alla guida costituisce un tema strategico nella gestione delle flotte– evidenzia Riccardo Vitelli, Presidente di Top Thousand – al centro di focus di approfondimento del nostro Osservatorio sin dalla sua fondazione. Le nostre recenti elaborazioni condotte su un ampio campione di grandi flotte evidenziano una ormai consolidata e, al contempo, crescente attenzione delle grandi aziende verso questi temi e le contromisure da mettere in campo per limitare la piaga degli incidenti e aumentare la sicurezza dei driver di vetture aziendali.
Tecnologia smart e ‘sicura’ a bordo e corsi di guida rappresentano per i fleet manager oggi un prezioso supporto per migliorare la consapevolezza del driver e ridurre concretamente i sinistri”.