Missione Auto “rompe“ gli schemi e lancia le sue provocazioni per risvegliare il settore e rispondere alle vessazioni

La manifestazione, promossa da AMOER, ha visto la partecipazione di numerosi addetti ai lavori e appassionati delle quattro ruote

Torino, 11.10.2012 – Si è conclusa con successo e di pubblico e un forte impatto mediatico la manifestazione “Missione Auto”, promossa da AMOER, Associazione per una Mobilità Equa e Responsabile, che per due giorni (5 e 6 ottobre a Torino) ha portato l’Auto e i suoi valori al centro del dibattito, attraverso una serie di provocazioni e sollecitazioni rivolte sia alla filiera sia alle istituzioni.

La manifestazione ha stimolato, attraverso azioni d’impatto come la firma del Manifesto in difesa dell’Auto e dibattiti con esperti del settore, proposte e soluzioni per uscire dall’attuale crisi dell’automotive.

“Un’analisi puntuale dei temi dell’auto oggi sul tappeto, seguita da concrete proposte, avviabili da subito. Contro l’auto è in corso una vera guerra e il settore non può più subire passivamente attacchi e penalizzazioni, ma deve rispondere fattivamente, mettendo in campo tutta la sua forza, fatta di ricerca e innovazione, sviluppo dell’economia e dell’occupazione, senza dimenticare gli aspetti puramente emozionali. E’ ora di finirla con le demagogie e le azioni indiscriminate svuotaportafoglio“, con queste parole Pierluigi Bonora, giornalista e Presidente di AMOER, sintetizza la due giorni di Torino.

Due i poli dell’evento: il prestigioso Circolo dei Lettori di Torino, cuore dell’iniziativa, dove è stato presentato il “Think Tank” dell’automotive, nato con l’obiettivo di denunciare le vessazioni a cui è sottoposto il mondo dell’auto, proponendo e studiando nuove soluzioni e proposte concrete; un team formato da Gabriele Bordon, Senior Automotive Marketing Consultant, Bernardo Bertoldi, Docente Economia e Direzione delle Imprese, Università di Torino, Pier Luigi del Viscovo, Professore Sistemi di Distribuzione presso Luiss, Loris Casadei, Automotive Executive Consultant, Pierluigi Bonora, giornalista del Giornale e Presidente Amoer, Massimo Ghenzer, Presidente Aretè Methodos, Paolo Artemi, giornalista del Corriere Della Sera e di Style.

Sollecitata dall’urgenza di mettere i giovani in grado di avere accesso al credito senza essere penalizzati da vincoli capestro, il Think Tank di AMOER ha presentato una proposta innovativa di credito, concreta e di facile realizzazione, messa a punto dal prof. Bernardo Bertoldi, che prevede una nuova iniezione di liquidità della Banca Centrale Europea nel mercato dell’auto, favorendo attraverso le finanziarie delle case automobilistiche, il credito al consumo per chi vuole acquistare una nuova vettura; non chiacchiere ma soluzioni concrete”, ha evidenziato Gabriele Bordon, coordinatore del Think Tank.

Tra gli autorevoli interventi della due giorni di lavori meritano una menzione particolare il ministro dell’Ambiente Corrado Clini e il sociologo Francesco Alberoni che hanno lanciato messaggi di particolare rilevanza. Clini ha messo in luce come “l’auto è uno strumento essenziale per la mobilità individuale e per la libertà di movimento. Nel nostro Paese va elaborata una strategia complessiva per la mobilità sostenibile, identificando lo spazio e le prospettive dell’automobile tenendo conto che la retorica contro le auto, in particolare per migliorare qualità ambiente, è spesso alimentata dal fatto che mancano soluzioni alternative alla mobilità privata; cioè l’automobile è in qualche modo vittima di se stessa perché in un sistema più ordinato dove le scelte per la mobilità sono più ampie, l’automobile dovrebbe avere un importante spazio e ruolo, ma non sarebbe sul banco degli accusati per tutte le problematiche ambientali che derivano dalla mobilità”.

Di grande impatto anche l’intervento del sociologo Francesco Alberoni che si è chiuso con un’epigrafe in difesa delle quattro ruote contro pregiudizi e stereotipi sempre più diffusi: “Chi è contro l’auto è contro l’individuo”.

In piazza Vittorio Veneto, invece, i cittadini hanno potuto testare i mezzi del futuro prossimo e in particolare auto a basse emissioni ed elettriche delle principali case auto e non solo: Bmw, Citroen, Iveco, Fiat, Ford e Nissan e i mezzi alternativi a quattro e due, ruote come biciclette e motorini elettrici venduti a Torino da Con.Corrente, a dimostrazione che la mobilità è un bene comune e che i vari attori possono convivere senza problemi ma sempre alla luce di una politica urbanistica lungimirante e non demogagica.

IL TALK SHOW SULLE SMART CITY

Nel corso dell’incontro che ha chiuso la rassegna, dal titolo “Smart city, dalle parole ai fatti”, si è cercato di fare il punto sull’utilizzo e la produzione dell’auto elettrica mettendo a confronto le esigenze dei consumatori e dei cittadini-automobilisti con i doveri e le difficoltà delle Pubbliche amministrazioni.

E’ stato Stefano Martini, responsabile dell’Osservatorio Findomestic a presentare un interessante studio sul rapporto tra l’auto elettrica e i consumatori europei basato su 6.000 interviste a cittadini di 10 Paesi europei, Italia compresa. Lo studio ha evidenziato pregi e difetti percepiti dagli intervistati riguardo le auto elettriche. I principali difetti emersi dalla ricerca riguardano il prezzo d’acquisto troppo elevato, la scarsa autonomia e le modalità di ricarica. I maggiori pregi, invece, concernono l’aspetto ecologico, il fattore economico inteso come gestione, il concetto di modernità e oggetto del futuro, la silenziosità del veicolo. Lo studio ha anche messo in evidenza come, soprattutto in Italia, l’ecologia piace se fa rima con economia. In generale gli intervistati non sono disposti a pagare un prezzo superiore al 10% rispetto alle auto termiche, per acquistarne una elettrica. Prezzo, tempo di ricarica sono ancora un freno per la diffusione dell’elettrico.

L’uso dell’auto elettrica è sicuramente legato anche alle abitudini e al costume di un paese. Certamente è un uso per cui dimostrano maggior interesse i giovani. E sono proprio gli studenti del Politecnico di Torino, guidati dalla ricercatrice del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino, Massimiliana Carello, che da anni stanno studiando, progettando e realizzando le auto del futuro, come la XAM. L’Ingegner Carello ha spiegato il processo che ha portato alla realizzazione del veicolo, l’entusiasmo dei giovani studenti per progettare un’auto innovativa e soprattutto la risposta dell’indotto auto, in particolare le piccole imprese, che hanno partecipato e aiutato la nascita della XAM. A dimostrazione che il settore auto piemontese è vivo e che ha voglia di rinascere con nuove sfide.

Ma anche i colossi del settore, come BMW, sembrano andare nella stessa direzione come ha spiegato Roberto Olivi, responsabile della comunicazione Corporate di BMW Group Italia: “La mobilità sostenibile è un valore fondamentale per il BMW Group. Nel 2012 per l’ottavo anno consecutivo siamo stati riconosciuti come l’azienda automotive più sostenibile al mondo dal Dow Jones. Questo risultato nasce da un approccio olistico. Noi vogliamo essere nell’intera catena produttiva e non solo nel prodotto finale. Con BMW i, il nuovo marchio lanciato lo scorso anno, miriamo ad offrire ai clienti di domani la possibilità di muoversi in libertà e nel pieno rispetto dell’ambiente. La BMW i3, che vedremo sulle strade anche italiane dal 2013, sarà una testimonianza concreta di questa vision”

Valeria Evangelista, responsabile CSR di ARVAL, azienda leader nel noleggio auto a lungo termine e nella gestione di flotte aziendali, si è poi soffermato sul tema delle “città intelligenti” e sulle potenzialità green del noleggio veicoli: “La mobilità del futuro sarà una mobilità smart, intelligente, in grado cioè grazie anche all’utilizzo della telematica di bordo di rispondere alle esigenze di trasporto di persone e merci in maniera efficace, efficiente, sicura e sostenibile. Arval applica già alle flotte aziendali i principi di una smart mobility. Nel nostro ruolo di Expert Advisor non solo selezioniamo le tipologie di veicoli che meglio soddisfano le esigenze di mobilità, ma individuiamo la soluzione o le soluzioni tecnologiche più coerenti con queste ultime, dotando le aziende clienti degli strumenti più idonei per ottimizzare la gestione della flotta, realizzare saving, contenere i consumi e aumentare la sicurezza dei driver”.

Mauro Barisone, vice Presidente vicario di Anci Piemonte ha evidenziato pieno apprezzamento per l’iniziativa: “Anci Piemonte è ben felice di supportare iniziative come “Missione auto” perché l’automobile è sempre stata un’espressione della nostra società. E’ un mezzo che ha cambiato radicalmente il nostro modo di vivere. Ha aperto orizzonti che fino a qualche tempo prima erano impensabili. Ora è però necessario che le città, i Comuni facciano la loro parte per adeguare i sistemi di viabilità e i servizi per, ci auguriamo, le sempre più numerose auto e mezzi elettrici sul territorio. In questo modo i Comuni potranno creare le condizioni perché il progresso avanzi sensibilizzando anche il cittadino ad un cambio culturale sostanziale che lo proietta verso l’utilizzo di auto a basso consumo e a ridotto impatto ambientale. Infine vorrei fare un appello perchè l’auto possa divenire nuovamente un traino per l’economia piemontese e nazionale e, se la macchina elettrica è in grado di assumersi una parte di questo percorso, forse siamo davvero davanti ad una possibile ripresa economica e a una maggiore presa di coscienza da parte delle comunità ai problemi causati dall’inquinamento al nostro pianeta”.

E’ toccato poi a Eugenio Morello di Iveco spiegare che: “Da anni siamo consapevoli dell’importanza dell’innovazione tecnologica in funzione della mobilità sostenibile. Iveco vanta una gamma di veicoli a trazioni alternative, elettrica, ibrida e soprattutto a gas naturale, di cui è leader in Europa. Inoltre continua a sperimentare tecnologie innovative come l’innovativo sistema Dual-Energy elettrico-ibrido. Inoltre siamo da sempre consapevoli della complessità dei processi logistici e stiamo lavorando da tempo per contribuire a renderli più efficienti; ne è conferma il progetto che stiamo proponendo con la citta di Torino ed altri partner industriali, PMI e universitari nell’ambito del bando MIUR sulle Smart-City”.