Harsco Infrastructure per il progetto Mose di Venezia

Anche Harsco sta offrendo il suo contributo per salvare Venezia dalle acque. L’ambizioso progetto Mose è stato studiato per proteggere la città lagunare e l’intero ecosistema da tutte le acque alte, facendo fronte anche a un aumento del livello del mare almeno fino a 60 cm nei prossimi cento anni. Il Mose viene realizzato alle bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia, che corrispondono ai varchi nel cordone litoraneo attraverso i quali la marea entra ed esce dalla laguna. Consiste in una serie di paratie mobili che consentono di isolare la laguna dal mare durante le alte maree più pericolose e comprende anche nuove scogliere all’esterno delle bocche per smorzare le correnti di marea in ingresso in laguna.

Le dighe mobili sono costituite da paratoie che normalmente sono riempite d’acqua e giacciono nel fondale, completamente invisibili. Quando si prevede un innalzamento della marea, nelle paratoie viene immessa aria compressa che le svuota dall’acqua fino a farle emergere, bloccando il flusso della marea verso la laguna. Le paratoie restano in funzione per la sola durata dell’acqua alta: quando la marea cala, vengono di nuovo riempite d’acqua e rientrano nel proprio alloggiamento sul fondale marino. Per consentire il regolare svolgersi dell’attività portuale, con il Mose in funzione, alla bocca di Malamocco viene realizzata un’ampia conca di navigazione per il passaggio delle grandi navi. Alle bocche di Lido e Chioggia sono invece previste conche per il transito di pescherecci e imbarcazioni di soccorso o da diporto.

 

Avviati nel 2003, i lavori procedono contemporaneamente alle tre bocche di porto. Al momento i principali interventi riguardano la prefabbricazione dei grandi “cassoni” che verranno utilizzati come alloggiamento delle paratoie. Per consentirne la realizzazione, sono stati allestiti appositi cantieri provvisori in corrispondenza delle bocche di porto. Una volta ultimata la prefabbricazione dei cassoni, gli stessi saranno affondati e posizionati nella loro sede ricavata entro il fondale dei canali di bocca.

 

Soluzioni evolute di casseforme, adattate alla complessità dell’intervento

 

Nel cantiere della bocca di Lido di Treporti, Harsco ha fornito 10.000 mq di casseforme. Le dotazioni Harsco sono state studiate in modo modulare e versatile, adattate alla struttura cellulare dei cassoni che conterranno le paratie, calibrate esattamente su ogni sezione di progetto e predisposte in modo tale che, studiandone le dovute rotazioni, venissero utilizzate per replicare lo stesso tipo di lavoro. In questo modo si sono ottimizzati i tempi di realizzazione e l’utilizzo del materiale. 

Il progetto prescriveva un tempo di casseratura post getto di sette giorni, per consentire una  adeguata maturazione del calcestruzzo e scongiurare il rischio di formazione di micro fessurazioni. Il calcestruzzo utilizzato, tra l’altro, viene confezionato direttamente in cantiere ed è preparato con una speciale ricetta qualificata dall’impresa appositamente per questa realizzazione. Manto e Topec sono  i sistemi standard modulari più utilizzati, anche se in alcuni punti, per esempio in corrispondenza della geometria semicircolare del setto in prossimità delle cerniere di fissaggio delle paratoie, dove la tolleranza imposta dal capitolato speciale era massimo di 2 mm, si è dovuto ricorrere a casseforme speciali  realizzate in carpenteria metallica, abbinate al sistema Manto.

 

La modularità e l’ampia gamma di sottomisure disponibili del sistema Manto ha consentito di procedere rapidamente nella prefabbricazione delle celle, senza dover ricorrere a scomode compensazioni. La robusta struttura di Manto con telai zincati è stata inoltre in grado di resistere alle forti sollecitazioni imposte in fase di getto  (calcestruzzo fluido, elevata pressione idrostatica sulla cassaforma), maturazione (trattamento della superficie con acqua corrente 24ore/gg per 7 giorni) e infine scassero a causa delle forti sollecitazioni imposte alla cassaforma per “distaccarla” dal calcestruzzo dopo sette giorni.

Per la realizzazione delle solette, è stato utilizzato il sistema Topec con il quale, grazie alla maneggevolezza dei suoi elementi, si sono potuti casserare velocemente i solai monolitici delle gallerie.

Nell’ambito del solaio S9, si è rivelata particolarmente utile la scelta di casserare la parte inclinata con cassaforma Manto ancorata al piede tramite ancoraggi inghisati nella soletta precedente, opportunamente irrigidita con profili Hea/Heb di sezione 240 mm.

Per garantire la massima sicurezza e la completa accessibilità delle aree di volta in volta preparate per il getto del calcestruzzo, sono state allestite una serie di piattaforme piane, che hanno consentito di realizzare piani di lavoro uniformi al di sopra della sommità delle casseforme.

 

Data la vastità e la complessità del progetto, l’impegno Harsco è stato, ed è tuttora, notevole, sia in fase di pianificazione  (fino ad oggi 650 ore di sola progettazione) che di assistenza in cantiere. Massima la soddisfazione dell’impresa Mantovani, che ha trovato in Harsco un partner affidabile e sicuro, con il quale studiare e risolvere le criticità di un cantiere ciclopico.

I volti del cantiere

Il Mose, lo ricordiamo, è un progetto dello Stato, realizzato dal Consorzio Venezia Nuova per conto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Magistrato alle Acque di Venezia.

 

Direttore Tecnico: Geom. Leopoldo Folegatti

Direttore di Cantiere: Ing. Giulio De Polli

Capo Cantiere: Geom. Mario Guzzon

ASPP: Geom. Sandro Salvalaggio

Controllo qualità: Dr. Davide Pioli

Ass. Cantiere: Geom. Marco Mangolini e Geom. Umberto Crocco

Uff. Tecnico: Ing. Andrea Gamberini, Ing. Matteo Bortoletto e Ing. Alessandro Soru

Topografi: Geom. Armando De Bortol, Geom. Luigi Chiesura e Geom. Alessandro Checchin

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